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Dopo due dirigenti è arrivato il momento di scendere sul parquet e di dare la parola ai giocatori. Abbiamo scelto di iniziare con Mattia Della Silvestra, capitano della squadra Esordienti.

Coach Nardi l’ha definito «uno di quei giocatori che non saltano mai un allenamento, neanche quando sono ammalati». Possiamo quindi affermare che Mattia, questa intervista, se l’è letteralmente guadagnata sul campo

«Mattia, da quanti anni giochi a pallacanestro? E perché hai scelto proprio questo sport?»

Sono sei anni che gioco a basket. Ho scelto questo sport perchè in prima elementare un mio compagno lo praticava e ho voluto provare. Non lo conoscevo bene ma poi mi è piaciuto e ho continuato a praticarlo.

«Il campionato è ormai finito. Sia a livello di squadra che a livello individuale, sei contento dei risultati ottenuti?»

Si, abbiamo giocato bene nel girone di andata ma siamo un po’ calati in quello di ritorno. Siamo però un buon gruppo, affiatati e con la voglia di vincere.

«Come va con la scuola? Riesci a far convivere l’impegno dello studio con gli allenamenti e le partite?»

A scuola va bene anche se a volte è difficile stare al passo con lo studio giornaliero e gli allenamenti.

«Oltre alla scuola e al basket, ci sono altre cose che impegnano le tue giornate? Ad esempio hai qualche passione, un passatempo?»

Da quattro anni pratico un secondo sport, il rugby e nei week-end se non ho partite mi piace fare giri in bici e camminate in montagna con i miei genitori.

«Caspita, complimenti! Di sicuro non corri il rischio di annoiarti… Ti rimane anche un po’ di tempo per seguire il basket alla televisione? C’è qualche giocatore della Serie A o dell’NBA che ti piace e a cui vorresti assomigliare?»

Quando ne ho l’occasione vedo qualche partita della serie A di basket ma il mio giocatore preferito gioca in NBA ed è Gallinari.

«Per finire questa intervista, proviamo a fare un po’ di pubblicità… C’è qualche tuo tuo amico che non pratica sport? Cosa gli diresti per convincerlo a venire a giocare a basket?»

Gli direi di provare perchè giocare in una squadra ti aiuta a trovare nuovi amici e a crescere.

Ringraziamo Mattia per questa bella intervista, e gli auguriamo di arrivare un giorno a seguire le orme del suo mito Gallinari (ricordando – non solo a lui – che per arrivare lassù bisogna sempre impegnarsi al massimo).